Studio, lavoro, relazioni d’amicizia, fiducia nella politica e nelle istituzioni sono questi i vari ambiti in cui i dati ISTAT raccolti mostrano un aumento dell’insoddisfazione, soprattutto nei giovani, dopo la pandemia.
Tanti numeri e percentuali che descrivono una situazione di forte crisi, in cui sembra difficile vedere la luce in fondo al tunnel.
Quale potrebbe essere il motivo?
Per quanto possiamo essere saturi della parola “pandemia” e vorremmo che sparisse d’un tratto dalla nostra quotidianità, è evidente che i suoi effetti tardino a scomparire. Come mai? Il motivo potrebbe esser legato al fatto che essa ha rappresentato un evento che ha comportato importanti cambiamenti di abitudini e prospettive, tra cui cambiamenti fisiologici e sociali (ad esempio del ritmo sonno-veglia, dell’attività fisica, dell’alimentazione, dell’esposizione alla luce solare). Oltre ad avere un impatto fisiologico sul nostro cervello emotivo, a venir meno è stata una condizione di sicurezza, necessaria per poter sperimentare i propri sentimenti e poterli elaborare (Gazzillo, 2016). Ad esempio, sembrerebbe che le crisi finanziarie derivanti da pandemie e situazioni di cambiamento dello scenario socio economico globale, abbiano un impatto negativo per la salute mentale perché riducono il senso di fiducia.
Sicurezza e fiducia sono, infatti, due fattori fondamentali alla base di una buona salute mentale, in quanto permettono di avere prospettive future, maggiore ottimismo nei confronti di quest’ultime e alimentano la sensazione di sentirsi protagonisti attivi della propria vita.
Perché gli effetti della pandemia hanno colpito soprattutto i giovani?
La dimensione di progettualità futura è sicuramente un aspetto caratteristico di questa fase di vita, in cui si è in costante movimento tra il desiderio di raggiungere i propri obiettivi ed il prodigarsi nel fare in modo che questo accada. Tuttavia, in questo scenario attuale, è come se fosse venuta meno la dimensione del desiderio, in quanto il futuro appare incerto e a prevalere è un senso di impotenza. La sensazione è come se sia difficile, a volte impossibile, desiderare e costruire qualcosa se i fattori necessari per farlo sono al di fuori del nostro controllo. L’imprevedibilità e l’incertezza sembrano essere i maggiori protagonisti di questo periodo, contrastando il senso di autoefficacia, di controllo e prevedibilità, che ci fanno sentire al sicuro.
Cosa fare?
Una maggiore consapevolezza dei propri stati emotivi potrebbe essere utile per contrastare il senso di impotenza e inefficacia provato, ripristinando il senso di fiducia e sicurezza necessari per ricominciare a ricostruire la dimensione del desiderio e della progettualità.
Forse non saremo ancora fuori dal tunnel, ma intanto possiamo provare ad arredarlo!