Un pensiero per le mamme
Oggi il nostro pensiero va alle “nostre” mamme, quelle che, in qualche misura, condividono con noi la cura dei loro figli. Quelle con cui, in questo periodo così particolare e impegnativo, stiamo cercando strategie per migliorare la funzione genitoriale in un momento di grande fatica e disorientamento per i bambini e le famiglie.
Auguri a Carola con tre figli (8, 5 e 2 anni), un marito medico impiegato in un reparto di terapia intensiva Covid-19, e si occupa dei compiti, dei giochi, dei capricci e delle coccole per tutti. Ha trovato un lavoro stabile a settembre, dopo tre maternità, e quindi cerca di mantenerlo trovando anche qualche ora per lo smartworking.
Auguri a Anna, giovane mamma single, di una figlia di nove anni. Non ha un pc e non ha mai pensato potesse esserle utile. Cerca di aiutare la figlia a restare comunque “connessa” con la scuola. Certo la casa è piccola e la fantasia a volte scarseggia ma, nonostante tutto, ha affrontato questo periodo al meglio possibile.
Auguri a Ginevra, mamma di quattro figli – di cui due sono ormai adulti – che stava pensando di separarsi prima del lockdown, ma Alice ne ha ancora sedici e il piccolo di casa solo nove. Faticoso convivere forzatamente, ma per il momento ha messo da parte il suo benessere di coppia a favore di una stabilità dei suoi ragazzi.
Auguri a Giulia, mamma di due bambini di 5 e 2 anni, alla figlia non piace Skype e quindi non è sempre facile aiutarla a “connettersi” con la nonna e gli amichetti. Preoccupata per la madre sola, che non sta tanto bene. Lei il lavoro lo ha perso. Il marito ingegnere è impegnato con lo smartworking tutto il giorno e lei ha dovuto occuparsi dei bambini, cercando di non fare troppo rumore.
Auguri a Maria, i suoi bambini di 5 e 8 anni li ha affidati all’ex marito in questo periodo. Lei gestisce un centro per senza fissa dimora e ha dovuto lavorare più di quanto già facesse prima. Non ha paura del contagio, vede i bambini nel week-end e cerca di utilizzare il tempo libero per dedicarsi a loro.
Auguri a Katia, che invece il lavoro l’ha trovato proprio in questo periodo e non poteva rifiutare, un solo stipendio da tempo in casa non era più sufficiente. Ha insegnato alla sua figlia maggiore di 12 anni, a badare alla sorella di 8, quando capita di doverle lasciare qualche ora da sole, perché non sempre il marito riesce a incastrare i suoi turni in modo da coprire la sua assenza. È stato faticoso per lei, senza una stampante, stare dietro alle schede inviate dalla scuola…erano davvero tante!!! Si domandava perché, dopo tanti soldi spesi per i libri, adesso le insegnanti inviassero delle schede e non facessero usare quelle.
Poi ci sono le mamme delle mamme che si sono sentite impotenti, dispiaciute di non poter sostenere le figlie in questo periodo. Le mamme di figli lontani, magari in città dove si paventava l’immunità di gregge come strategia, che non hanno dormito tante notti.
Auguri a tutte quelle che non abbiamo citato, che fanno il possibile al meglio delle loro risorse e capacità, per adempiere alla funzione genitoriale, così essenziale per un sano sviluppo dei bambini.
Auguri e grazie anche a chi non rinuncia al desiderio di mettere al mondo delle vite, perché, in un momento così difficile, ci vuole coraggio e anche un po’ di sana incoscienza per imbattersi nell’avventura di essere una MAMMA.